393 4268801 (se vuoi prenotare una valutazione funzionale) info@giovannapirisi.it
Perchè la riabilitazione?

La maggior parte dei problemi del pavimento pelvico sono legati alla perdita di tonicità (ipertonia – ipotonia) del piano perineale, cioè dell’apparato muscolare situato attorno all’uretra, vagina e ano.
Il programma di riabilitazione del pavimento persegue i seguenti obiettivi:

  • Ginecologico: prevenzione e/o terapia delle turbe della statica pelvica
  • Urologico: prevenzione e/o terapia dell’incontinenza urinaria
  • Colonproctologico: prevenzione e recupero della funzione ano–rettale
  • Sessuologico: positiva ripercussione sulla qualità della vita sessuale
Cos'è il pavimento pelvico?

E’ l’insieme di muscoli che chiudono il bacino verso il basso, e che hanno la funzione di sostegno degli organi pelvici (utero, vescica, uretra e retto), oltre che di mantenimento della continenza urinaria e ano-rettale e di espulsione del feto durante il parto. Mantenere l’integrità e una buona funzionalità del pavimento pelvico aiuta a prevenire e correggere alcuni disturbi uroginecologici ed anorettali come le forme iniziali di prolasso urogenitale, l’incontinenza urinaria o fecale, la stitichezza, il dolore cronico pelvi-perineale, prima e dopo la chirurgia pelvica, nel post-partum.

In cosa consiste la riabilitazione del pavimento pelvico?

La riabilitazione si svolge in un percorso che consente il maggior recupero possibile della funzione alterata o perduta, ripristinando la principale funzionalità del pavimento pelvico, che è quella di sostegno degli organi pelvici (vescica, utero, retto) attraverso l’utilizzo di un insieme di tecniche e strumenti.

Quali sono le principali tecniche di riabilitazione?

CHINESITERAPIA PELVI PERINEALE
Consiste nell’esecuzione guidata dal terapista di esercizi di contrazione e rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico, al fine di facilitarne la presa di coscienza e di rinforzare il sistema di sostegno degli organi pelvici.

L’ELETTROSTIMOLAZIONE FUNZIONALE
E’ una stimolazione passiva che, oltre a favorire la presa di coscienza, stimola i muscoli del pavimento pelvico. E’ pertanto indicata in tutti quei casi in cui questa funzione sia assente o deficitaria.

IL BIOFEEDBACK
E’ una ginnastica attiva che aiuta a riconoscere ed a contrarre correttamente la muscolatura del pavimento pelvico, avvalendosi di una sonda vaginale e/o anale, collegata ad un computer che si occupa di trasformare il segnale dell’attività muscolare in un segnale visivo e acustico; questo sistema permette alla persona assistita di monitorare personalmente e in tempo reale le contrazioni o il rilassamento e nel contempo di imparare attivamente a compierle in modo funzionalmente utile.

Quando è indicata la riabilitazione del pavimento pelvico?

Apparato urinario
• Incontinenza urinaria intesa come perdita di urina (associata a uno sforzo o a un sintomo di urgenza); prolasso (ovvero discesa verso il basso o talvolta fuori dalla vagina di uno o più organi pelvici come vagina, vescica o retto) disturbi vescicali e difficoltà alla minzione (come la difficoltà a svuotare completamente la vescica).

Apparato genitale
• Prolasso utero/vaginale; sindromi dolorose del pavimento pelvico; alcune disfunzioni sessuali.

Apparato digerente
• Prolasso rettale; incontinenza anale a feci e/o gas; difficoltà alla defecazione (urgenza alla defecazione); stipsi (stitichezza); sindromi dolorose anorettali.

Recupero muscolatura pelvica
post-chirurgica
• Correzione chirurgica di qualsiasi tipo di prolasso; interventi alla piccola pelvi (a carico dell’apparato genitale, urinario o digerente).

Prevenzione delle disfunzioni pelviche prima e dopo il parto

Nel dolore pelvico acuto e cronico

Perchè gli esercizi specifici post riabilitazione?

La ginnastica persegue l’obiettivo di rinforzare i muscoli del pavimento pelvico mantenendolo vitale, tonico ed elastico. La ripetizione dell’esercizio porta all’automatizzazione del movimento che verrà poi in aiuto, durante la conduzione normale della vita quotidiana, a contrastare tutte le pressioni a carico della zona pelvica.

    Quanto tempo occorre per la fisioterapia se soffro di incontinenza urinaria da sforzo?

    Il numero di sedute da effettuare per la completa ripresa varia a seconda dei casi specifici e dipende molto dal tipo di patologia presente. In generale si possono ottenere risultati apprezzabili anche solo dopo alcune sedute. Per ottenere dei risultati duraturi nel tempo è però sempre consigliabile terminare il ciclo di terapia stabilito in base alla patologia.
    Questo perché si andrà a lavorare su due fronti: quello di rinforzo muscolare che necessita qualche settimana, e quello di apprendimento e successiva automatizzazione delle azioni giornaliere correlate al pavimento pelvico, che consentiranno di non soffrire più di episodi di incontinenza.

    La terapia inizia generalmente con una frequenza maggiore, spesso settimanale, per permettere al paziente di ottenere più velocemente possibile miglioramenti e benefici apprezzabili nelle azioni quotidiane. In una seconda fase le sedute diventano via via più diradate nel tempo, fino a rendersi necessarie solo sedute di controllo e verifica.

     

    La gravidanza può causare incontinenza urinaria?

    La gravidanza così come il parto sono uno dei possibili fattori scatenanti per l’incontinenza urinaria, le donne che hanno avuto gravidanze e parti hanno  infatti maggiori probabilità di sviluppare problemi di incontinenza urinaria.

    L’incontinenza in gravidanza è detta in termini medici incontinenza urinaria da sforzo e secondo le statistiche ne soffre circa il 24% delle donne. In questa fase tanto delicata e importante della vita di una donna la muscolatura del pavimento pelvico è messa a dura prova: il peso dell’utero che grava sulla vescica aumenta, gli equilibri ormonali si modificano, e infine il travaglio e la fase espulsiva, specie se prolungata, possono accentuare il disturbo.

    Si tratta sempre di un sintomo da non trascurare e in presenza del quale è consigliabile intervenire tempestivamente, valutando la complessità della situazione, con un’ accurata valutazione funzionale, per non rischiare che la situazione si aggravi e che non ci siano problematiche annesse. Spesso infatti la gravidanza porta semplicemente alla luce un disturbo pre-esistente che si era trascurato, proprio a causa della poca consapevolezza del corretto funzionamento del proprio corpo.

    La riabilitazione del pavimento pelvico è il primo passo che assicura la ripresa del controllo della muscolatura e dell’elasticità dei tessuti, grazie alla terapia si impara a mantenere il controllo in qualsiasi situazione.

    Endometriosi: la fisioterapia e riabilitazione del pavimento pelvico possono aiutare?

    La fisioterapia e riabilitazione del pavimento pelvico può aiutare notevolmente in presenza di questa malattia. Gli esercizi che vengono svolti durante il trattamento,  in combinazione con la terapia manuale che, grazie a speciali manovre ha lo scopo di restituire elasticità al pavimento pelvico, aiutano a rilassare la muscolatura. Questo diventa un punto cruciale per riuscire ad oltrepassare la fase di dolore e poter ottenere così una migliore qualità di vita.

    Incontinenza urinaria: si può guarire?

    L’incontinenza urinaria colpisce sia uomini che donne, anche se predilige le seconde. In Italia ne soffre una persona su cinque e l’incidenza del disturbo aumenta con l’avanzare dell’età.

    Se affrontata in maniera adeguata l’incontinenza urinaria si può curare, specialmente se la causa del disturbo non coinvolge il sistema nervoso centrale. Nell’ 80% dei casi infatti, questa problematica può essere sconfitta o quantomeno tenuta sotto controllo.

    Spesso si può provare vergogna ad esternare il problema e farsi aiutare da uno specialista, alcuni tendono persino a ritenere questo disturbo parte naturale del processo di invecchiamento.

    Questa patologia che può limitarci nelle attività quotidiane fino ad essere causa di isolamento sociale. Una terapia efficace aiuta a riprendere il controllo della qualità della vita, senza bisogno di emarginarsi e rinunciare ad impegni sociali e professionali.

    Più si aspetta e più la patologia peggiora e si cronicizza ed è quindi essenziale rivolgersi ad un professionista che, con sensibilità ed esperienza, riesca a guidarci verso la terapia più adatta al caso specifico.

     

    A chi si rivolge la riabilitazione del pavimento pelvico e quali sono i suoi obiettivi?

    Si rivolge a uomini e donne di tutte le età che desiderano prevenire o curare disfunzioni a carico della regione pelvi perineale.

    Gli obiettivi della riabilitazione sono di migliorare la percezione di questa regione anatomica e della sua attività muscolare.
    Rinforzare e mantenere tonica la muscolatura perineale. Migliorare il controllo degli sfinteri e della continenza.

    Seguimi sui social per rimanere aggiornato!

    Share This